Questo IL PRINCIPE DELLE DONNE avrebbe potuto rappresentare un'inversione di tendenza. Nel gioco dell'attore, innanzitutto: dallo sbracato-isterico ad una specie di più meditata satira. E nel tentativo di produzione: fra lo stesso Eddie Murphy e la Black Filmaker Foundation, che sappiamo disporre di un campionario esaltante di talenti neri. Del film all-black, BOOMERANG sembra invece riassumere gli aspetti meno interessanti (se non da un eventuale profilo socio-culturale): l'interminabile chiacchiericcio da miniserie televisiva per famigliola ghettizzata; o il funambolico monologare - ma non sempre esaltato espressivamente - tipico del particolare machismo sessuale nero.

Hudlin non riesce quindi ad avvicinare le buone prove del cinema black più recente: paradossalmente sembrano mancargli proprio quegli attributi (di ritmo, d'invenzione nonsensistica) tipiche del genere. Anche per la prevedibilità della sua storia: Murphy supermacho e direttore del marketing di una ditta di profumi, che si ritrova nelle condizioni dell'implorante sedotto da parte della nuova donna di carriera.

C'è una insopportabile Grace Jones che veleggia ai confini perigliosi dell'autocaricatura. E la bella prodezza del nostro Hudlin di essere riuscito a miseramente disinnescare anche la più notevole delle sexybombe in circolazione: l'ex signora Tyson, Robin Givens da rivedere, si fa per dire, sotto più eccitanti vesti.